Operazione M&A in ambito real estate: una corretta IP due diligence per stimare il valore del marchio

Impresa

Società in ambito real estate con esperienza pluriennale nel settore immobiliare.

Il contesto

La società ha scelto di cedere a terzi la propria attività, insieme alla titolarità del marchio che ne contraddistingue i servizi.
Essendo il marchio un asset immateriale dell’impresa, la sua analisi è stata determinante per attribuirgli un valore economico opportuno da considerare all’interno dell’operazione di cessione.
Il marchio oggetto di IP Due Diligence risultava registrato sia presso l’Ufficio Italiano (UIBM) sia presso quello Europeo (EUIPO).

Il caso

Tra i diversi aspetti di questo caso, due sono di particolare interesse:

  1. Il marchio era utilizzato dalla società di servizi immobiliari, ma non era intestato alla società, bensì al titolare come persona fisica. La discrasia tra forma e sostanza in questo caso era comunque superabile, in quanto l’uso era in capo ad una società posta sotto il diretto controllo del titolare del marchio.
  2. Il marchio non era mai stato sorvegliato: con l’attività di Due Diligence sono stati rilevati alcuni marchi italiani confondibili, registrati posteriormente. Non essendone a conoscenza, non erano mai stati attaccati: quindi, inconsapevolmente, si consentiva a questi marchi di coesistere con quello in oggetto di Due Diligence. Questa informazione è stata in ogni caso preziosa e il titolare del marchio, pur a determinate condizioni, conserva la facoltà di contestarli.

La soluzione

Attraversi l’attività di Due Diligence è stato valutato il marchio a tutto tondo, sotto il profilo di ogni requisito di validità e alla luce dell’uso che ne era stato fatto negli anni.
Il report della Due Diligence ha consentito quindi di definire la “fotografia”, allo stato attuale, dello status giuridico del marchio sia sul piano formale che sostanziale. 

Il risultato

Il parere di IP Due Diligence ha costituito la base giuridica imprescindibile per la corretta ed adeguata stima economica del marchio. Sulla base di questa analisi e di verifica della “forza” del marchio, il consulente finanziario ne ha potuto quantificare il valore monetario, che è andato validamente a costituire, e accrescere, parte del valore dell’operazione.

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